Categoria: Fondazione
Nel dolce ricordo di Stefano, un caro amico di Rosy.
STEFANO Nel Settembre 2003 l’elenco nomi del registro della 3^E inizia con un nuovo cognome, un tal Barone approda al liceo Marconi. A Stefano non occorre molto tempo per integrarsi a pieno nella nuova classe, gettando le basi per quelli che nel tempo sono diventati profondi rapporti di amicizia e autentica complicità. Dello stesso inverno è fervido il ricordo di rapide corse in sella al suo velocissimo Booster nero, sfidando il suo idolo dei tempi Valentino Rossi, tra pomeriggi spesi a tradurre versioni di latino e il sabato pomeriggio spettatrice dei primi esperimenti in sala prove, dove sempre Stefano cantava Wonderwall degli Oasis, fissandomi profondamente negli occhi: “And after all you are my wonderwall”… In 5^ Stefano è una tra le figure più carismatiche del liceo, nutrendo e nutrendosi dell’affetto di amici come Gio, Teo, Musio, Kaste, Ciabo, Roby, Gaia, Silvia e la sua tanto adorata amica, confidente, compaesana di “Bucci”, alleata di scorribande Ro’ (Rosangela). Si appassiona sempre più alla musica, quel canale per cui sentirsi vivo, grazie al quale scopre il talento canoro. Supportato dai suoi genitori si iscrive alla Scuola Civica di Musica di Milano, dove studia con ardore per diversi anni, acquisendo virtuose capacità che lo vedono cantante del suo gruppo, i “Pogo Loco” con il quale tiene diversi concerti a Milano. La sua carriera artistica inizia a vacillare quando Stefano, già ammalato di melanoma dal 2009, si aggrava nel novembre del 2011. Sei mesi di cure in Italia con pochi risultati, e nel giro di pochi giorni nel maggio del 2012 parte per Houston in cerca di cure per affrontare la sua malattia, qui si accendono speranze e prospettive di guarigione, grazie alle ricerche sperimentali dell’ MDAnderson. Quattordici mesi passati oltreoceano riuniscono la famiglia Barone attorno al solare e sempre ottimista Ste. Silvia, Giuseppe e Irene si catapultano nel contesto americano lasciando tutta la loro quotidianità italiana alle spalle, tessono una fitta rete di nuove esperienze di vita ed emozioni intense attorno a Stefano, supportandolo in ogni istante. Ste combatte a lungo con tutte le sue armi, il suo immancabile sorriso, dolce e furbo allo stesso modo, contagia e sostiene la preoccupazione stringente dei suoi cari; la sua pungente ironia verso il suo male anima il cuore di tutti i suoi amici milanesi e sparsi qua e là, incontrati durante estati di animazione. I brevi ritorni in Italia riportavano, nonostante il dolore e la fatica, lieti momenti di solarità e ottimismo, Stefano dedicava come sempre tempo prezioso di ascolto e buone parole ai suoi amici, che si stringevano immancabilmente attorno a lui, irradiati dalla sua forza e dalla sua voglia di vivere per portar avanti le sue passioni. I dreads portati con grande cura per tre anni rivelano di lui un lato anticonformista, pronto a battersi per le giuste cause e a favore dei più deboli. Un profondo rapporto fraterno lo lega ad Irene, la sua adorata sorellina di undici anni più giovane, prendendola per mano nel cammino della sua adolescenza. La incoraggia a seguire la passione per l’equitazione, la difende e la supporta in qualsiasi piccola battaglia quotidiana. I concerti di musica diventano il dialogo di unione tra i due, Stefano e Irene gravitano in una dimensione di suoni, note, parole e amore del tutto speciale. Un fratello premuroso, innamorato della sorellina minore, a cui spesso rammenta l’importanza del dono ricevuto con la sua nascita, dalla quale è sviscerato il magico rapporto fraterno. In questo clima di armonia e amore Stefano purtroppo si spegne il 28 Luglio 2013 a soli 27 anni, proprio come le celebri rock star della storia della musica. Un infausto destino lo avvicina ora a Rosangela, scomparsa quattro anni prima; il dispiacere di Stefano per la morte della cara amica lo aveva scosso profondamente, fornendogli allo stesso modo l’audacia per affrontare la vita con intraprendenza ed energia; diverse sono state le occasioni in cui Stefano ha contribuito agli eventi della Fondazione Rosangela D’Ambrosio, non ultimo con il desiderio di organizzare un momento dedicato alla musica e alla danza insieme, costruito proprio per celebrare la nostra Rosy. Vorrei che Stefano proseguisse a lasciare la sua delicata ma grande orma tra i suoi amici e i suoi cari, con quella forza e dedizione che lo videro solamente un anno prima della sua scomparsa, nel pieno della malattia, ancora unito al suo gruppo per l’ultimo concerto al Carro Ponte, debole ma esplosivo di fronte al pubblico rapito dalla sua voce. La sua voce, le sue risate e i suoi sorrisi sono impressi nel cuore di ogni persona che abbia avuto la gioia di conoscerlo. “…sai mamma, alla fine il periodo più bello della mia vita è stato quello della scuola!” (Stefano; giugno 2013) Silvia e Irene
Luntan….ma non tant’
Un dono speciale da una cara amica di Rosy
Le tesi di SiLviA …………………. i bimbi di Rosy A tutti voi, il giorno 29 novembre 2010 ho conseguito il titolo di dottore magistrale in Teorie e Metodi per la comunicazione, la stessa facoltà che avrebbe intrapreso Rosangela in seguito al percorso accademico in Scienze umanistiche per la comunicazione. Il raggiungimento di questo traguardo mi ha posto di fronte a difficoltà, sforzi, ostacoli che per parecchio tempo mi sono parsi insormontabili, fino a quando ho ritrovato un senso in ciò che stavo vivendo e rincorrendo. Il mio progetto di tesi è durato nove mesi, qualcosa che personalmente ho definito “un viaggio dantesco” tra gli ostacoli “infernali” e la gloria “paradisiaca”. Proprio una riflessione profonda sulla bozza di tesi che Rosangela aveva iniziato, della quale lungamente avevamo parlato mi ha aperto gli occhi; Dante, il padre della letteratura italiana mi ha condotto al significato di ciò che stavo portando avanti. Non mi sentivo all’altezza di riprendere in mano ciò che Rosy avrebbe trattato “Dante e la comunicazione contemporanea”, il talento interpretativo e la passione che la legava al Poeta le apparteneva intimamente. Ho operato quindi seguendo il mio cammino personale, durante il quale ho fuso l’interesse del mio scrivere al fine ultimo del mio obiettivo:diventare dottoressa in nome della mia cara amica Rosy, a lei ho dedicato la mia laurea, lei mi ha guidato alla conquista di un centodieci e lode. L’estrazione dell’appello di discussione capitò proprio in data 29, non un caso per me, un segno che dovevo cogliere per sopportare e gioire del vivido ricordo della sua travolgente euforia per la mia prima laurea triennale, alla quale due anni prima Rosangela ebbe modo di assistere.Infine l’ultima scelta compiuta per stringere Rosy ancora una volta in un affettuoso abbraccio riguarda il tanto famigerato regalo di laurea; volevo condividere con lei la mia gioia e il modo che ora ho per farlo è di rivolgere un pensiero alla Fondazione e come piace a me definirli “ai bambini di Rosy”.Ecco quindi la mia iniziativa forse un po’ sognante ma che desidero proporre.On line negli ultimi anni sono sorte svariate pagine dedicate allo scambio di materiale didattico e accademico tra studenti. Tramite alcuni siti vi è perfino la possibilità di vendere la propria tesi o renderla parzialmente consultabile, da qui ha preso origine il mio desiderio di donare le tesi delle mie lauree, la triennale e la magistrale alla Fondazione di Rosy, rendendole facilmente fruibili a quegli studenti che hanno e avranno bisogno di uno spunto, un incoraggiamento, un confronto e anche solamente ai curiosi, a coloro che s’interessano di arte, letteratura, scienza medica e filosofia.La realizzazione massima della mia iniziativa si manifesta nel gettare un ponte tra conoscenza, generosità e amore verso chi ne ha bisogno; i bambini di Rosy ti saranno grati se dopo aver letto vorrai donare un piccolo contributo per la loro corona d’alloro.SiLviA Come aderire Anteprima tesi magistrale Anteprima tesi triennale
Musica…..paella e sangria
Inaugurazione Rosangela School Complex – Zambia
Il Quotidiano della Basilicata
Venosa, riflettori accesi sulla solidarietà
Il Quotidiano della Basilicata
Nel nome di Rosangela D’Ambrosio
Il Quotidiano della Basilicata
Scuole e case di accoglienza in ricordo di Rosangela