Categoria: Fondazione
Concerto a S.Rita “dal profano al Sacro”
Premiazione borsa di studio 2014 Ilaria Alpi
la polentata!
la milano da gospel 2014
borse di studio
Una “Rosangela’s home” in India
Il quotidiano della Basilicata
La Milano…….da Gospel 2014
La polentata
India Inaugurazione Rosangela Home
LA VOCE DEI VOLONTARI Emozione : stato mentale e fisiologico associato a modificazioni psicofisiologiche, a stimoli interni o esterni, naturali o appresi EMOZIONE – L’ATTESA Mi sono preparato a lungo per questo viaggio, ho cercato di immaginare quali sarebbero state le mie reazioni ad un qualcosa di bellissimo e sconosciuto insieme .La mattina della partenza ho vissuto uno di quegli squarci della memoria che ti buttano indietro nel tempo ed ho provato la stessa ansia, mista a timore , che provai quando portai Lilly , ormai malata, a Lourdes dove non andò a cercare un miracolo ma la gioia di un incontro che avrebbe portato sempre con se, in questa e nella nuova vita che la attendeva . EMOZIONE – LA GIOIA Come si fa a raccontare la gioia quando ti esplode dentro e mentre cerchi di comprimerla lei ti violenta l’anima fino alle lacrime ? Questo è ciò che ho vissuto mentre , avvicinandomi sul pulmino , intravedevo un arcobaleno di colori che mi attendeva fuori dalla Rosangela Home…non so cosa abbiano detto di noi a quella meravigliosa tavolozza ma negli occhi di molte bambine ho letto la stessa gioia , la stessa felicità che mi stava esplodendo dentro e allora ho lasciato che vincesse lei ed ho pianto. EMOZIONE – LA SPERANZA Nel conoscere nei dettagli la Rosangela Home ho avuto la sensazione della protezione, l’ho vista come un grembo materno nel quale decine di bambine , oggi, che mi auguro diventino centinaia , bambini compresi, domani, abbiano trovato e troveranno rifugio, è come se Rosangela stessa avesse conosciuto la gioia della maternità nella sua nuova vita ed in questa dimensione è stato bello lasciare un segno di Lilly …. Nei prossimi anni, decenni, qualcuno racconterà la sua storia che prenderà, in questo modo, il tratto dell’immortalità. EMOZIONE – LA TRISTEZZA Nulla è per sempre, è vero, ma questo è stato un attimo veramente troppo breve e, per quanto sapevo sarebbe arrivato il momento, non è stato facile staccarmi dalle , ormai, mie bambine e la loro preghiera …….” Per favore, torna..”… ha reso ancora più duro il distacco; mi consolava la consapevolezza che le lasciavo nelle mani di angeli meravigliosi che ne guidano il cammino terreno: grazie Rosa, grazie Cecilia e con voi grazie a chi veglia , tutti i giorni, su queste fiammelle di vita. EMOZIONE – LA RABBIA Calcutta è stato un pugno dritto alla bocca dello stomaco, di quelli che ti tagliano il fiato e ti fanno cedere le gambe..non avevo mai visto un tale livello di rassegnata disperazione , il termine povertà non è sufficiente a descrivere ciò che la mia mente ha registrato, credo che nessun racconto possa avvicinarsi alla realtà di un mondo fatto di esseri umani “senzaun domani “, dove l’orizzonte temporale è costituito dal giorno che nasce . Tutto questo in un paese che si definisce, orgogliosamente, una superpotenza , uno dei 4 paesi leader della crescita economica mondiale…..quando vedi, come ho visto, una famiglia ( con due bambini piccoli ) che dorme su un marciapiede a pochi centimetri dal traffico ( a dir poco caotico ) di Calcutta non puoi non gridare la tua rabbia e chieder a Dio : dove sei?!? EMOZIONE – IL PERDONO E’ ciò che , intimamente , ho chiesto allo stesso Dio della rabbia, a quel Dio che non trovavo nei disperati , e l’ho chiesto dopo aver incontrato ,nella sua veste spirituale , Madre Teresa, la sua casa, la sua storia, la sua vita al servizio degli ultimi, è stata un emozione fortissima che continuo a rivivere mentre ne scrivo… EMOZIONE – LA NOSTALGIA E LA SPERANZA Tornare nel quotidiano non è stato facile, ogni piccolo gesto, ogni oggetto sono un ponte verso i giorni meravigliosi appena trascorsi , un’esperienza straordinaria quale quella appena vissuta lascia aperte due strade : una è quella del cullarsi nella facile nostalgia in attesa che il tempo la sopisca , l’altra è quella che mi riporta a una favola africana , quella del colibrì che cercava di spegnere l’incendio della foresta portando , freneticamente, gocce d’acqua nel becco e che di fronte alla rassegnazione degli altri animali , riguardo l’inutilità di tale affannarsi, rispose : “ io faccio la mia parte “. Ecco la speranza è che , da oggi, seriamente, in tanti cominciamo a fare “ la nostra parte “, ce lo chiedono le nostre meravigliose bambine, ce lo chiedono le nostre sorelle che hanno deciso che “ fare la loro parte è la loro stessa vita “, ce lo chiedono i disperati di Calcutta: ormai abbiamo visto , non è più possibile tornare indietro. NOTIZIE DALL’INDIA OTTOBRE 2014